ChatGPT consuma mezzo litro d’acqua ogni 5 domande

 ChatGPT consuma mezzo litro d’acqua ogni 5 domande

ChatGPT: Consumo d’acqua e Impatto Ambientale nell’Era dell’Intelligenza Artificiale.

Il mondo dell’Intelligenza Artificiale (IA) si è dimostrato un’innovazione tecnologica di spicco, ma uno studio recente condotto dall’Università della California ha portato alla luce un aspetto oscurato dalla crescente affermazione di questa tecnologia. Gli studiosi hanno calcolato che porre tra le 5 e le 50 domande a ChatGPT, un noto prodotto di intelligenza artificiale, equivale a un consumo di mezzo litro d’acqua presso il data center di Microsoft in Iowa. Questo dato varia a seconda della posizione dei server e della stagione in corso, considerando anche l’acqua utilizzata indirettamente da altre fonti collegate al data center, come la centrale elettrica che lo alimenta.

Spesso, l’attenzione sull’uso dell’acqua da parte delle aziende informatiche è stata trascurata rispetto al consumo energetico, che ha attirato notevole attenzione negli ultimi anni. Ad esempio, l’estrazione di criptovalute ha richiesto quantità enormi di energia elettrica. Tuttavia, l’acqua è anch’essa una risorsa preziosa, specialmente per le nuove tecnologie che devono analizzare vaste quantità di testi umani, operazione che comporta numerosi calcoli e un notevole consumo di energia elettrica, generando altresì calore. Per prevenire il surriscaldamento durante le giornate più calde, i data center devono ricorrere all’acqua per il raffreddamento dei loro edifici, che spesso sono grandi quanto magazzini, facendo circolare l’acqua in torri di raffreddamento all’esterno.

Impatto ambientale significativo

Lo studio condotto dall’Università della California ha l’obiettivo di valutare l’impatto ambientale derivante dall’elaborazione dell’Intelligenza Artificiale, ispirato dal successo di ChatGPT e prodotti simili, con particolare attenzione alla sua impronta idrica. Il focus è sui data center di Microsoft in Iowa, che ospitano uno dei computer più potenti di Microsoft dedicato a OpenAI, un’organizzazione di ricerca sull’intelligenza artificiale. Questo computer utilizza oltre 285.000 core di CPU AMD InfiniBand e 10.000 GPU per far funzionare il modello GPT-4 di quarta generazione, uno dei più avanzati al mondo.

Microsoft, nel suo ultimo rapporto ambientale, ha ammesso di aver utilizzato molta più acqua nel 2022 rispetto al 2021, con un aumento globale del 34%, attribuito principalmente alla ricerca sull’IA. Shaolei Ren, ricercatore dell’Università della California, Riverside, ha spiegato che la crescita è dovuta in gran parte all’IA generativa e alla collaborazione con OpenAI, che possono creare contenuti come ChatGPT. La maggior parte delle persone non è consapevole di quanto sforzo in termini di acqua ed energia richieda il funzionamento di ChatGPT, e questa mancanza di consapevolezza impedisce azioni mirate per il risparmio delle risorse.

I dati di luglio 2022 mostrano che l’uso dell’acqua rimane elevato durante l’estate, con i data center di Microsoft in Iowa che prelevano circa 43 milioni di litri d’acqua, pari al 6% del consumo idrico totale nel distretto, secondo il West Des Moines Water Works.

Anche Google, con il suo strumento di intelligenza artificiale Bard basato su chat, ha registrato un aumento del 30% nel consumo d’acqua nei loro data center statunitensi tra il 2021 e il 2022, secondo i ricercatori.

Va sottolineato che lo stato dell’Iowa rappresenta un ambiente ideale per ospitare questi server, con un clima sufficientemente temperato per il raffreddamento naturale degli edifici per gran parte dell’anno. L’impianto inizia a prelevare acqua dalla rete elettrica solo quando la temperatura raggiunge i 29,3 gradi Celsius, alimentando il dibattito su questa situazione.

Di fronte a questi dati, Microsoft ha dichiarato di essere già impegnata nella misurazione dell’impronta energetica e di carbonio dell’IA. L’azienda sta lavorando per rendere più efficienti i grandi sistemi, sia nell’addestramento che nell’applicazione, monitorando costantemente le emissioni e cercando di accelerare i progressi verso l’uso di energia pulita nei data center, l’acquisto di energia rinnovabile e altri sforzi per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità: essere carbon negative, water positive e zero rifiuti entro il 2030.

Anche OpenAI ha rilasciato una dichiarazione sottolineando il loro impegno nella ricerca di un utilizzo più efficiente della potenza di calcolo: “Riconosciamo che la formazione di modelli di grandi dimensioni può essere dispendiosa in termini di energia e acqua e lavoriamo per migliorare l’efficienza.”

Fonte: GreenMe

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